martedì 26 novembre 2013

(esca)Recensione- Museo Mazù


Filantropie artistiche nelle soggettive fotografiche

di Iolanda La Carrubba

Il fare umano, legato alla percezione dell’adesso, del momento esatto in cui avviene una concentrazione di esistenze, dove l’esistere è rappresentato appunto dal fare, padroneggia e veicola un istintivo pensiero intuitivo. L’individuo in grado di percepire il dato oggettivo, attraverso elementi quali lo spazio ed il tempo, possiede la capacità di estraniarsi dall’oggettività, relegando a quel momento, l’espressione soggettiva.

Il bello dunque appare mutevole e mutante, apparentemente proveniente dall’esperienza del singolo, in termini kantiani, il bello è “ una normalità senza norma”.

L’essere umano per sua natura, è in grado di percepire l’estetica mediante l’attivazione di specifiche aree celebrali, (V4 elabora i segnali dei colori, MT elabora i segnali del movimento) questa percezione legata alla riflessione istintiva, consente di esprimere un giudizio, quindi essere in grado di giudicare e rielaborare un dato legato ad un atto, un’azione legata ad una rappresentazione dell’esistenza umana, rappresenta per l’individuo, una forma altra del fare denominata arte.

L’arte intesa come fusione del bello e del giudizio, contiene un intuito primigenio in grado di svilupparsi ed evolversi attraverso fondamenti ancestrali, Schelling nel Sistema della filosofia trascendentale scrive “s'intende di per sé che l'arte sia l'unico vero ed eterno organo e documento insieme della filosofia, il quale sempre e con novità incessante attesta quel che la filosofia non può rappresentare esternamente, cioè l'inconscio nell'operare e nel produrre, e la sua originaria identità con il cosciente. Appunto perciò l'arte è per il filosofo quanto vi è di più alto. »

L’inconscio collettivo genera una qualche forma di energia, in grado di rappresentare nella complessa rete di legami umani, la soggettività dell’esistere, Jung sostiene che “ la nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell’universo e ciò che accade nel macrocosmo, accade eugualmente negli infinitesimi e più soggetti recessi dell’anima.”

Questo percorso attraversa l’esistere, suscitando la necessità di ricerca mediante un processo elaborativo, l’uomo compie azione adoperando i sensi, infatti Matisse sosteneva che “ vedere è già un’operazione creativa che richiede uno sforzo”.

Ad oggi, nel mondo dell’ipertecnologia, della computerizzazione, della semplificazione degli attrezzi per costruire e fare arte, la possibilità di espansione dell’espressione artistica, produce e genera nuove ed interessanti evoluzioni. Uno dei campi in cui si è potuto sperimentare maggiormente, è quello della fotografia. Questa formula espressiva da un lato si ammala dell’eccesiva quantità di chi è dietro l’obbiettivo, ma dall’altro lato permette di poter godere di fotogrammi di vita istantanei, generosi ed in alcuni casi, là dove si scatta la fotografia adoperando intelligenza artistica, vere e proprie fotografie d’autore.

L’evento tenutosi lo scorso 27 ottobre presso la raccolta Manzù Ardea museo monotematico diretto da Marcella Cossu, è stato un momento di forti legami artistici, dal cinema alla poesia, dalla musica fino ad approdare alla pittura.

L’esposizione dei sei quadri olio su tela “l’esaduadro” e “I cardinali di Manzù”  di Mario La Carrubba è stata testimone di incastri d’arte, di attimi alti stratificatisi nel corso dell’inaugurazione partendo dall’emozione dell’artista che dopo oltre 40 anni, torna in quei luoghi dove da studente, vinse il secondo gran premio città di Ardea presso il museo, che gli venne consegnato dallo stesso Giacomo Manzù.

Questa esperienza alta, sinestetica, è stata documentata con bellissimi scatti fotografici, soggettive colte, che hanno saputo cogliere e congelare attimi di estrema complicità, attimi colmi di spirito filantropico.

Le fotografie così realizzate, sono divenute tasselli di un unico e prezioso mosaico.
 
CHIARA MUTTI:
 



  
                                                                

 
 

 
 
 
 

 
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ROBERTO GUGLIELMAN E TIZIANA MARINI:
 
 


 

 
 

 
 
 
 

 
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MAURO CORONA E MONICA MARTINELLI:
 
 


 
 
 


 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
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nelle foto: chiara mutti, marcella cossù, mario la carrubba, sarah panatta, davide cortese, tiziana marini, iolanda la carrubba, lina morici, plinio perilli, amedeo morrone, nina maroccolo, monica martinelli, mauro corona, massimo pacetti,
 
 
 

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