Supporti rimovibili
di sarah panatta - ottobre 2013
La porta è
aperta
L’entrata è
chiusa
Vagone,
galleria, “coperta”
Il Flusso
spinge, la porta non esiste
Il flusso,
vuoi chiamarlo o violarlo?
Come puoi,
se è già dentro
Tutto è
Dentro
Fuori è
fiaba, bianca e troppo antica
Fuori è
contro il flusso
Il flusso
sporge, la porta non esiste,
la massa su
rimorchio
macchia
dall’ombra sfatta
liquida
livida esplosione
Troppo umana
espansione
Fuga di
cervelli Stra-
Dove vai?
L’entrata è chiusa
Il mondo non
è mappa, è
zattera di
zattere
Ti diranno –
chi ti dice? – ti diranno
che non
basta
Ti faranno
affondare
Monteranno
resti di verità
contro la
risacca del diritto
Il mondo non
è colonia di colonie
ma ti
diranno – chi ti dice? – ti diranno
che è
blindato
Tu vedrai
l’assenza del confine
Confini non
trattabili
solo spine
Il flusso
urta, il flusso è, perché siamo
Impenitenti
linguaggi di negazione
Eppure il
flusso “siamo”, la porta
è aperta
e-n-t-e-r d-a-t-a
codificazione in corso
asilo
rigetto gabbia ricatto
L’entrata è
chiusa, decodificazione
impossibile
Il supporto
è “rimosso”
Ti diranno –
chi mi dice? – ti diranno che è legge
Ma la legge
è contrabbando
di mercato nero
impiglio, rete , sbando
Tu
ammucchiato nella news
flash
decolorato, mutilo, incagliato
Ma sei
carne, eri pensiero
Sei radice e
foglia
vento,
polvere, traccia, del Tempo
senza
approdo
Di presente
sgomento sgominato, attratto, fuggito
Tenti le
strade, senza fare il conto
Ti
conteranno i becchini
dell’oggi
svuotato
tu presenza
aperta, ma l’entrata è
chiusa.
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