martedì 1 ottobre 2013

(esca)- CU(CINE)MA la fame vien guardando: Il dormiglione

di Iolanda La Carrubba

Calibrato e di sicuro effetto, questo “fanta-politico” Allen conduce il pubblico attraverso secoli e dittature dove nulla migliora in questo su futuro così nostro, così visionario ad oggi tanto riconoscibile.
Gli ambienti (ri)cercati tra il Colorado e la California risultano ben rielaborati ad una possibile realtà futuribile, dove arredano la stimolante ironia di una sceneggiatura esatta e mai banale, verbalmente colta e con un pizzico di cinismo sapido ed equilibrato. In questo movie Allen fotografa un’America imponente e quasi austera, una roccaforte pronta al combattimento.
Ed ecco lui Miles Monroe (che nella traduzione italiana si chiamerà Mike) , entrare in scena avvolto nella carta stagnola pronto per essere “servito” come piatto principale, nel 1973 subì un intervento semplice che lo avrebbe dovuto vedere in piedi dopo soli 5 giorni, sopraggiunsero aggravamenti ed il medico chirurgo decise di ibernarlo.
Viene ritrovato dopo 200 anni nella foresta da un gruppo di medici ribelli contro il governo di un unico leder mondiale, essi a scopo di ricerca, decidono di “scongelarlo” per porgli una serie di domande sul passato della storia umana, dato che molte informazioni vennero smarrite.
Tanti i riferimenti al cibo che in questo film Allen, riesce a mettere in piedi con grande creatività, e con una mimica tutta proveniente dai divi del muto, soprattutto si distingue una paterna ispirazione all’intramontabile Buster Keaton, di lui si percepisce il fare clownesco di una maschera triste e romantica con grandi capacità comiche.
Miles ha un periodo di riabilitazione motoria e psichica, i medici lo seguono con interesse, ed ora affacciati alla finestra lo osservano dall’alto con affetto fino a confrontare le opinioni in un dibattito al quanto confidenziale e curioso:
dott- Hai chiesto qualcosa di particolare per colazione?
dott.ssa- si strane richieste: fiori d’avena, miele organico, latte tigre.
dott-  infatti nel 1973 si credeva fossero cibi salutari
dott.ssa- ma come non mangiavano grassi, bistecche e torroni?
In questo buffo ed improbabile confronto modico, si evince un pronostico ad oggi verificabile,  quanto più ci si avvicina ad un’era tutta tecnologica e tutta digitale, tanto si ha la necessità di un contatto con il reale, con il materno con il nutrimento corposo completo di zucchero e cibi forti. In questa prima ricetta Alleniana troviamo quindi l’esatta antitesi alla nostrana canzone di Bruno Martino che nel 1959 affermava:
Nel duemila
noi non mangeremo piu'
ne bistecche,
ne spaghetti col ragu'…
Le gag si susseguono voraci e disinvolte attraverso una storia tanto folle da poter risultare effettiva cronaca.  Ancora frastornato viene nascosto in casa dei dottori che lo hanno salvato con i quali si intrattiene in un colloquio bizzarro dove lui, spaesato, si preoccupa principalmente di sapere che fine hanno fatto i suoi amici, il dottore intraprende la risposta usando un tono di voce mite:
dott.- deve capire che chiunque lei conoscesse è morto da 200 anni
Miles con espressione stupita e con una breve pausa d’effetto asserisce- perché non erano vegetariani!
In questa nuova scena il dottore lo invita a riconoscere alcuni oggetti e foto appartenuti ad un passato molto lontano, tra i quali viene proposta in visione il ritratto di Charles De Gaulle:
Miles- ah si, lui era un noto chef francese famoso per la sua salsa Etoile.
Miles ora scovato dalla polizia, decide di mettersi in fuga e nella fretta si nasconde nel retro di un furgoncino dove vi sono una serie di robot per scopo domestico (spassosa la scena di lui che cerca di mascherarsi con i pezzi di cambio a disposizione) fin quando il furgone si mette in moto ed inizia a consegnare i robot ai legittimi proprietari. Lui, viene recapitato in casa di una giovane e talentuosa poetessa Diane Keaton la quale inizia ad istruirlo sulla cena di quella stessa sera.
Mike, nei panni di robot buffo ed obbediente,  entra in questa cucina intergalattica iniziando a leggere questo e quel barattolino di vetro, tentando di capire, fin quando si imbatte nel”istantan Pudding” ne versa una o due cucchiaiate nella pentola ed immediatamente il composto comincia a crescere fino all’impensabile momento in cui prende vita. Così Mike si trova a combattere quest’essere con una scopa che non ha nulla del new-design, anzi è una comunissima scopa di paglia, sarà dunque questa trovata a rendere ancor più inverosimile e comica l’intera scena.
Di nuovo scovato dalla polizia decide di scappare, prendendo in ostaggio la poetessa. Si ritrovano nella medesima foresta dove venne scoperta la capsula che lo conteneva, lei è sconvolta e lui è costretto a legarla ed imbavagliarla e per consolarla  tenta di patteggiare proponendole di trovare del cibo. Lui va affrontando la natura selvaggia in frac ed in un’impensabile radura scova una coltivazione di ortaggi giganti. Prima d’essere scoperto riesce a prendere un costa di sedano alto circa tre metri ed una banana che lui stesso definirà “formato canoa”.
Il film procede vigoroso e culturalmente ricco di azzardi che troveremo ancora nella commedia Alleniana: qui gli interpreti a dir poco straordinari, prendono sembianze di ballerini classici e al contempo fruitori severi, coreografico questo film non ha timore di politicizzare e spiritualizzare il messaggio. Nel repertorio di Allen troveremo spesso una confidenziale unione con un suo Dio al quale si rivolge come propria coscienza, e alla  singolare capacità di rielaborare e ricucire addosso ai soggetti dei suoi film, concetti appartenenti alla filosofia nella quale lui abita.
Posizionato all’ottantesimo posto nella classifica delle migliori cento commedie americane nel 2000 dall’AFI.

 
Titolo originale Sleeper Paese di produzione USA  Anno 1973 Durata 88 min Colore colore  Audio sonoro Genere commedia fantascientifica Regia Woody Allen  Soggetto Woody Allen, Marshall Brickman  Sceneggiatura Woody Allen, Marshall Brickman Produttore Jack Grossberg Fotografia David M. Walsh  Montaggio Ralph Rosenblum Effetti speciali A.D. Flowers, Harvey Plastrik  Musiche Woody Allen, The Preservation Hall Jazz Band, The New Orleans Funeral and Ragtime Orchestra  Scenografia Dale Hennesy

 

                       

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