La fame vien
guardando Fantasmi a Roma
di Iolanda La Carrubba
Vera commedia della
firma italiana Antonio Pietrangeli, è più di un film, è un’esperienza
sensoriale, tattile, percettiva. Il cast contempla profondamente la stupenda
interpretazione dei suoi protagonisti, nomi indelebili .
Eduardo De
Filippo, Vittorio Gassman, Sandra Milo, Marcello
Mastroianni, Belinda Lee, Tino Buazzelli, Claudio Gora, Lilla
Brignone, Franca Marzi, Nadia Marlowa, Enzo Cerusico, Enzo Maggio, Bruno
Scipioni, Ida Galli, Graziella
Galvani con la colonna sonora di Nino Rota. La
sceneggiatura è affidata a Sergio Amidei, Ennio Flaiano, Ettore Scola.
Epoche che si trovano
e si raccontano attraverso lo sguardo nostalgico di fantasmi, i veri
protagonisti della storia. Il vecchio principe magistralmente interpretato da
Eduardo De Filippo, è strettamente legato al palazzo ormai in decadimento, vi è
affezionato proprio grazie alla coabitazione con i suoi avi, presenti in
spirito. Anche il pappagallo Pasqualino è ormai solo un soprammobile impagliato
nonostante -Er sor principe-, continui a nutrirlo di delicati complimenti con
malinconico affetto.
Ritmi e tempi scenici
costruiscono e garantiscono una fitta trama, disinvolta e colta che riesce a
denunciare sarcasticamente gli abusi edilizi che sono stati e sono piaga
cancerogena del bel paese a forma di stivale. Infatti il coinvolgimento emotivo
di (Eduardo) per i vecchi mattoni spaccati, per le crepe sui muri e l’antico
scaldabagno, lo condurranno ad una dipartita cruenta, a causa della quale egli,
non potrà più difendere il palazzo dalle avide mani di ricchi costruttori.
Con la morte del
principe subentra il suo unico erede un giovane aitante, altro alter-ego del
magnifico Marcello Mastroianni –Federico Di Roviano- che guarnito di bella
macchina e soubrette “arraffatrice” , si
troverà ad accattare ingordo, una misera somma per la vendita del palazzo di
famiglia.
I fantasmi comprendono
da subito il pericolo che li sta minacciando, decidono di seguire ad ogni passo
l’erede, pur di comprendere appieno la gravità della situazione. Entrano nel
nightclub dove lavora la fidanzata di (Mastroianni), curioso ed interessante
questo momento di grande intelligenza cinematografica. Il night-club, i
travestiti, i piatti di nouvelle cusine, i nuovi balli provenienti dall’America
e via-via intrecci di epoche talmente ben costruiti, che quasi sembra di vivere
un varco spazio-temporale che solo Albert Einstein sarebbe stato in grado di
concepire.
A questo punto, i
fantasmi suoi veri proprietari, decidono di mettere in atto un piano
formidabile, far affrescare il soffitto da Giovan Battista Villari interpretato
da Vittorio Gasman. Esilarante ora l’ingresso di questo nuovo componente
familiare, forte e maschilista, burbero e geniale che in una sola notte
riuscirà in un muro “senza nessun tipo di malta ne secca ne grassa, con chiodi
e buchi nell’intonaco” a realizzare un affresco grandioso; Venere sedotta da
Giove.
Per non far insabbiare
la scoperta del “falso” affresco, i fantasmi decidono di contattare telefonicamente diversi
giornali, arduo sarà il compito di (Mastroianni fantasma) che –dall’al di là-
dovrà gridare pur di riuscire ad essere udito dai viventi. Gustosa e comica la
scena di lui sdraiato sulla scrivania del custode, che per darsi la forza
necessaria all’urlo, sgambetta isterico usando le sue stesse gambe come
maggiorazione della potenza vocale.
Di fronte la stampa
l’incompetenza del critico d’arte, attribuisce l’affresco ad un pittore minore,
ed è qui che esplode qualcosa di inaspettato nella trama. In questo bellissimo
quadro vivente dove si incontrano tutti i volti dell’Italia contemporanea dal
politico, al popolano, dal critico, al portiere, scoppia un complotto
esilarante, un balsamo ricostituente tra i fantasmi, che vedono sfumare l’unica
possibilità di rimanere nella loro prestigiosa dimora dell’eterno vivere. Decidono
di usare la “tacnica del garage” appresa durante la tentata corruzione iniziale
degli speculatori, per ottenere i permessi nella demolizione del palazzo in
modo da costruire un supermarket. Ecco dunque che gli stessi, usando la somma
di denaro consegnata come anticipo all’erede, riescono a corrompere il critico
ad assegnare l’affresco al nome di Michelangelo Merisi. Costerà cara sorte,
questa insana scelta del critico, che si dovrà confrontare con l’ira
vendicativa di Giò-bat, soprannome adolescenziale pensato dalla bella Flora
(Sandra Milo) per Giovan Battista.
Urla,risate,pianti,
vortice di emozioni e regia impeccabile per questo film inaspettato e nuovo.
Da questo punto in
poi, tutto è pacato, si torna alla normalità, quando Federico nel giro di poche
ore, si affeziona anche lui a quello strano e forte palazzo di famiglia. Non a
caso sarà proprio questo il momento in cui Eduardo si manifesterà come spirito,
ancora là a capire cosa ci fosse di rotto nello scaldabagno.
Ferdinando, principe
erede, prenderà le stesse abitudini di suo zio, va negli stessi luoghi
suggeriti dagli spiriti, fino ad entrare nella medesima trattoria, la trattoria
dove non vi è solo cibo, ma amore, amicizia per una Roma così lontana da oggi
che si può solo rimpiangere.
Qui entra, cosi come
vi entrò in epoche migliori, Regina (Lilla Brignone) un tempo bella e
corteggiata da tutti, ora folle per amore infranto, che dichiara:
“solo uno se salvava e
‘mo che nemmeno lui c’è più, nun me posso fidà”
Nostalgica la scena
ricorda quando Don Annibale detto Er sor principe, voleva gustare una pietanza
in quel suo luogo incantato e puro, indeciso ordinò un minestrone poi con il
suggerimento del frate (Tino Buazzelli) ordinò quella che sarebbe divenuta la sua
ultima cena, spezzatino con i peperoni, regalando una forte gioia al cuoco
(Enzo Maggio) a tal punto che lui stesso uscì dalla cucina esordendo:
-Spezzatino co i
peperoni, solo i principi me capiscono!-
Durata 100 min
Colore colore
Audio sonoro
Genere commedia
Marcello Mastroianni: Reginaldo/Federico di Roviano/Gino
Sandra Milo: Donna Flora
Claudio Gora: Ing. Telladi
Eduardo De Filippo Don Annibale, Principe di Roviano
Tino Buazzelli Padre Bartolomeo
Lilla Brignone: Regina
Vittorio Gassman: Giovanni
Battista Villari detto il Caparra
Franca Marzi: Nella
Belinda Lee: Eileen
Ida Galli: Carla
Claudio Catania: Poldino
Michele Riccardini: Antonio, sarto e portiere
Enzo Cerusico: Ammiratore
Luciana Gilli: Ragazza al parco (con il nome Gloria Gilli)
Enzo Maggio: Fricandò
Giuseppe Rinaldi: Padre
Bartolomeo
Lydia Simoneschi: Regina
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