(romacinefestival 2013 remix n.1)
di Sarah Panatta
è la pelle di un bambino che non sa
piangere
mentre trilla l’ansia telefonata
in una notte muta irrevocabile
Non formuliamo nessuna domanda, radiazioni
elastiche
fuggiamo, per inseguirci senza
vederci,
dondolio di desideri rotti.
Passi sotto un letto straniero, il
profumo ruvido
di una carezza prima intollerabile,
la geometria di un container
vuoto, il nostro rifugio d’ombre.
Impigliato atomo di verità
orma invisibile la tua pupilla,
nascosta
dietro lo schermo irretito di un
programma che
parla geme ama
senza saperti, ancora
Finché scoverà il tuo piacere e
teorizzerà un nuovo Noi
Nel domani presente che è sempre
stato ieri
Guidi l’automobile stanca della genia
minata,
minatori di un paesaggio oltre umano
che murato svanisce nella grana grigia del
Tempo che non c’è
Corpo senza Te
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