Inediti del post natale
di sarah panatta
Canto di Natale (del
cinepanettone)
cartolina
per esotiche finzioni
contenitore scaduto
s-candito
precipitazione
di marchette
feudo
monolitico, rifatto, avvilito
Profumo
adulterato
facce
televiste webcliccate
google
garantite,
abdico al nuovo
principato
rampante
casuale già esaurito
Lunga vita
al cine-polpettone
Proteina
artificiale
Cedo il
passo,
il pasto,
ferale
Old au-dience (canto di
Natale II)
Sempre più
old
Tre per Due
nella quarta Dimensione
Saldi di
Fine secolo a inizio millennio,
allo schermo
l’uomo-audience annusa
il trogolo
dell’immaginario
Rimpasto
smerciato
cine
digressione cine marchio cine esposizione
Il corpo del
Muto balla (di nuovo)
tra le fauci
dei botteghini
tiptap senza
testa
Mentre
l’audience, sempre più old,
reclama bulimico
ancora festa
Sinapsi
ventrali o diverticoli cerebrali,
no, non
comanda il desiderio, estinta l’empatia, la catarsi
stritolata,
nell’ultima dopata trilogia
Sentirsi in
serie, audience sempre più old
uomo-audience
ama solo vedersi,
impacchettare
spacchettarsi
Uomo-audience
è solo, solo incarto
Carta regalo
infranta stropicciata digerita
abbandonata
prima (o dopo?) il riciclo,
sugli
schienali della visione recidiva
Carta
vetrata distratta
parata,
sugli spalti della visione casualmente additiva
Controllata
at-trazione
l’audience
prende posto e perde spazio,
o prende spazio perdendo posto
o prende spazio perdendo posto
Numerata
sede la coscienza
dal jingle
(bellico) rimorchiata,
rosicchia
zalone de
sica allen stiller
stille,
senza sangue,
senza scelta
eppure fu
data?
Sempre più
old
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