mercoledì 1 gennaio 2014

(esca)Poesia: Sarah Panatta


Inediti del post natale
di sarah panatta
 
 
 
Canto di Natale (del cinepanettone)

 
Saccheggiato muoio

cartolina per esotiche finzioni

contenitore scaduto s-candito

precipitazione di marchette

feudo monolitico, rifatto, avvilito

 

Profumo adulterato

facce televiste webcliccate

google garantite,

abdico al nuovo principato

rampante casuale già esaurito

 

Lunga vita al cine-polpettone

Proteina artificiale

Cedo il passo,

il pasto,

ferale

 

Old au-dience (canto di Natale II)

 

Sempre più old

Tre per Due nella quarta Dimensione

Saldi di Fine secolo a inizio millennio,

allo schermo l’uomo-audience annusa

il trogolo dell’immaginario

Rimpasto smerciato

cine digressione cine marchio cine esposizione

Il corpo del Muto balla (di nuovo)

tra le fauci dei botteghini

tiptap senza testa

Mentre l’audience, sempre più old,

reclama bulimico ancora festa

Sinapsi ventrali o diverticoli cerebrali,

no, non comanda il desiderio, estinta l’empatia, la catarsi

stritolata, nell’ultima dopata trilogia

Sentirsi in serie, audience sempre più old

uomo-audience ama solo vedersi,

impacchettare spacchettarsi

Uomo-audience è solo, solo incarto

Carta regalo infranta stropicciata digerita

abbandonata prima (o dopo?) il riciclo,

sugli schienali della visione recidiva

Carta vetrata distratta

parata, sugli spalti della visione casualmente additiva

Controllata at-trazione

l’audience prende posto e perde spazio,

o prende spazio perdendo posto

Numerata sede la coscienza

dal jingle (bellico) rimorchiata,

rosicchia

zalone de sica allen stiller

stille, senza sangue,

senza scelta

eppure fu data?

Sempre più

old

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